Il 27 luglio 1912 le cronache registrano l'arrivo del primo aeroplano a Reggio Emilia, approdando peraltro nella zona del Mirabello, dato che fino ad almeno il 1915 il terreno del futuro campo volo era ancora adibito a scopi agricoli.
A partire dal 1916 troviamo nell'area in questione le strutture di un ippodromo e le striscie erbose di quest'ultimo furono utilizzate per far volare alcuni "Caproni 600 H.P." costruiti tra il 1917 e il 1918 dalle Officine "Reggiane".
Con la fine della Grande Guerra cessò in pratica ogni attività aeronautica ed aviatoria reggiana e tale periodo di stasi durò oltre un decennio. Tra il 1931 ed il 1932 alcune manifestazioni d'aviazione consacrarono quella che oggi si direbbe la vocazione aeronautica del luogo anche se, in pratica, la decisione di realizzare un aeroporto a Reggio Emilia venne presa nel 1935 dal Ministero dell'Aeronautica, in concomitanza con il rilevamento dell'intero pacchetto azionario di maggioranza della "OMI Reggiane" da parte del "Gruppo Caproni".
A tale epoca vanno quindi collocati tutti gli adempimenti di demanializzazione ed istituzione delle servitù, fino alla prima utilizzazione della pista erbosa il 24 febbraio 1937, giorno in cui volò il primo "P.32 bis" costruito nelle adiacenti officine. Nel 1938 furono realizzate tutte le opere di drenaggio e costruite le prime aviorimesse, mentre il 1939 vide i lavori per tutte le pavimentazioni di volo e dei vari manufatti che portarono l'aerobase alla sua configurazione finale.
Come per tutti gli aeroporti italiani costruiti in quell'epoca si trattava di una struttura vista nell'ottica prioritaria dell'aviazione militare.
Gli anni del secondo conflitto mondiale portarono all'aeroporto di Reggio Emilia il tipo di traffico per il quale la struttura era stata predisposta, vale a dire i voli di collaudo e di consegna degli oltre 1200 velivoli costruiti nelle vicina officina, di quelli in transito per revisioni e delle unità in dotazione ai reparti di stanza presso la base.
Il bombardamento alleato del gennaio 1943 segnò l'inizio del calo di interesse militare per l'aeroporto, culminato con gli eventi dell'8 settembre 1943 e quindi con la conclusione del 1945
L'aviazione non-militare iniziò ad operare sull'aeroporto della nostra città nel 1937, con l'istituzione di una scuola di volo per piloti civili e dell'attività aeroturistica del RUNA (Reale Unione Nazionale Aeronautica). Si registra, fino al 1941, la presenza di velivoli leggeri civili e di qualche plurimotore per trasporto passeggeri su domanda, senza riscontrare però collegamenti commerciali regolari.
Dopo la pausa imposta dagli eventi bellici, nel 1946, con la fondazione dell'Aero Club di Reggio Emilia, si avviò la ricostruzione delle varie funzioni essenziali dell'aeroporto e quindi, da quella data fino ai nostri giorni, dell'attività aeronautica esclusivamente civile